La vicenda inizia nel 2011 in Colorado Springs (Colorado) quando Charlotte, bambina affetta fin dalla nascita da una rara malattia genetica, che le causava ben 300 crisi epilettiche a settimana e la costringeva a muoversi su una sedia a rotelle, subisce un arresto cardiaco; la madre Paige Figi come ultima risorsa, decide così di utilizzare la marijuana medica del negozio Stanley.
Due anni dopo, Charlotte è in grado di camminare, parlare e mangiare da sola e tutto grazie all'assunzione di olio di canapa indiana.
Il suo prodigioso recupero ha ispirato sia il nome della varietà di marijuana somministratale, sia un gruppo di sostegno per le famiglie con bambini affetti da crisi epilettiche.
La madre Paige Figi, dice:
"mia figlia può camminare, parlare, ha mangiato chili in macchina,"
Il padre Matt Figi, dice::
"Charlotte assume il farmaco due volte al giorno; un anno fa, riusciva a dire solo una parola, ora parla con frasi complete."
Ma i medici avvertono che non vi è alcuna prova che la "Tela di Carlotta" sia efficace contro l'epilessia e addirittura sicura.
Il Dott. Larry Cloud, capo ufficiale medico del dipartimento di salute dello stato del Colorado, ha detto
"Non abbiamo alcuna letteratura medica per sostenere la sua efficacia"
A fargli eco è Amy Brooks-Kayal, vice presidente della American Epilepsy Society, che avverte che alcune storie miracolose non gnificano nulla e che le crisi epilettiche vanno e vengono senza alcuna ragione apparente
Nonostante i pareri medici contrari, la storia di Charlotte ha iniziato a diffondersi la scorsa estate così più di 100 famiglie si sono trasferite in Colorado nella speranza di ottenere parte dell racconto, che Page e suo marito coltivano e vendono attraverso una organizzazione no-profit.
Tra questi vi è Ray Mirazabegian, un ottico di Glendale, in California. che leggendo la storia di Charlotte, ha deciso di prendere i semi di questa pianta e portarli nel suo stato, dove la marijuana medica è legale. Ha così potuto usare l'estratto della "Tela di Carlotta" per curare sua figlia Emily.
Mirazabegian ha duplicato i semi della "Tela di Carlotta" e ha aperto una filiale della fondazione in California, ma non solo ha anche, iniziato a distribuire la droga a 25 famiglie e ha una lista di attesa di 400, esse comprende, famigle dell Giappone e delle Filippine.
La Varietà "Tela di Carlotta" |
7 febbraio 2014 Matt Figi abbraccia la figlia Charlotte |
A questo caso nei primi mesi del 2012, si è aggiunto quello di Elizabeth Burger, una bimba di 4 anni affetta anch'essa da una grave patologia e sul punto di morire.
Elisabeth, gioca con un bicchiere di plastica |
Olio di Marjuana medica |
Il padre Donald, ex berretto verde in Afghanistan, disperato per la possibile perdita della figlia, inizia a cercare un metodo per curarla e scopre che l'olio di marijuana ha forti poteri curativi sulle cellule cerebrali ma anche che l'ingrediente psicoattivo della marijuana, il THC, può scatenare crisi epilettiche.
Decide di provare un olio di marjiauna medica in cui il THC è completamente rimosso ed è sostituito da un'altra sostanza chimica nota come CBD e sorpendentemente Elisabeth migliora.
Il recupero di Charlotte e di altri ragazzi ha ispirato la famiglia Figi e altre a viaggiare per gli USA, spingendo per l'approvazione della Marijuana medica.
Donald Burger ha recentemente aperto una richiesta presso lo stato di New York al fine di legalizzare la Marijuana medica.
Ma cosa hanno in comune queste storie, a quanto pare, la "Tela di Carlotta" è una varietà ottenuta quasi per caso dalla famiglia Stanley da varie piante di Marjiuana medica e in questa il tenore di THC è particolarmente basso rispetto a quello di CBD.
Nel mese di ottobre del 2013, la Food and Drug Administration ha attivato il test di verifica sulla marijuana medica in cui il CBD sostituisce completamente il THC, per valutarne i rischi e capire il funzionamento.
Il CBD è un metabolita della Cannabis sativa ed è stato estratto da un chimico del gigante farmaceutico Pfizer.
Miscelando questo estratto con olio di oliva si può facilmente farlo ingerire attraverso la bocca o il tubo di alimentazione che molti bambini malati di epilessia usano per alimentarsi fin dall'infanzia
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